Molto particolare la scenografia, con la platea che si spostava a destra ed a sinistra per guardare nelle tre stanze. Ciascuna delle quali racchiudeva un personaggio (tranne che nel finale dove i tre si ritrovano nello stesso ambiente, ma senza parlarsi). Infatti questo spettacolo nasce dall'omonimo libro di Vittorio FOA (ormai novantaseienne), sotto forma di libretto epistolare. Lui stesso scrive una lettera a Miriam MAFAI e ad Alfredo REICHLIN, i quali rispondono con passione ed aggiungono ricordi e considerazioni personali.
Molto bravi gli attori:
Luigi LO CASCIO (Vittorio FOA) BRAVISSIMO!!!
Maria PAIATO (Miriam MAFAI) GRANDISSIMA!!!
Fausto RUSSO ALESI ( Alfredo REICHLIN) Mi è piaciuto un poco meno.
Particolare lo stile narrativo. Visto infatti che si tratta di uno scambio epistolare, i tre attori, non interpretano il vero personaggio. Riportano solo a galla le loro domande. I loro interrogativi sul silenzio dei comunisti. Vengono fuori emozioni, ricordi personali e storici della nostra Italia della prima repubblica.
Se per caso trovate ancora dei biglietti disponibili, ve lo consiglio.
Ciao
Flavio MARABOTTO
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