mercoledì 23 maggio 2007

Cussanio Frazione di FOSSANO (CN)

(Introduzione al dialogo tra Elvira e l'autista del Pullman)
Venerdì 17 novembre 2006 Ore 21.00
Il pullman, con una decina di persone a bordo, stava procedendo da Fossano verso la frazione Cussanio. La storia di Cussanio è strettamente legata all’apparizione della Madonna e al Santuario detto della appunto della "Madonna della Divina Provvidenza". Prima, la zona era disabitata, destinata a pascolo o malsana, a causa dell’acqua che ristagnava sul terreno.
Tutto iniziò, quindi, con l’apparizione della Vergine Maria al pastore sordomuto Bartolomeo Coppa l’otto e l’undici maggio 1521, donandogli parola, udito e saziandolo con tre pani e mandandolo ai fossanesi per invitarli a penitenza. Poco dopo, scoppiò una pestilenza, allora i fossanesi accorsero sul luogo e fecero voto di costruire una chiesa non appena fosse scongiurato il contagio. Fu eletta una cappella poi sostituita da una chiesa più ampia, all’arrivo a Cussanio, nel 1.600, dei padri Agostiniani della Congregazione di Genova; gli stessi frati costruirono anche il grandioso complesso del convento di fianco al Santuario.
Nell’età napoleonica il convento e la chiesa furono abbandonati. Nel 1872 il vescovo Emiliano Manacorda, giunto presso la Diocesi, rivendicò la proprietà del convento confiscato dal demanio statale e decise la completa ristrutturazione del Santuario. I lavori ebbero inizio poco dopo il 1875 e proseguirono per circa vent’anni. L’unica navata venne prolungata, furono edificate due navate laterali e l’interno venne abbellito con altari, sculture e pitture).


Ora il santuario, rimaneva sempre una bella struttura architettonica in mattoni, ma un poco nascosta dai rami dei grandi alberi del lungo viale antistante. Ci sono sempre delle persone devote, che in particolare nei momenti più difficili delle loro vita o talvolta nel mese di maggio, mese mariano, si recavano in pellegrinaggio. Ma un poco meno di un tempo.
Il pullman sta viaggiando da Fossano, verso la prima periferia nord/est. Dopo la rotonda ci lasciamo alla nostra sinistra statua con davanti il pastore Bartolomeo Coppa che riceve i tre pani. Poi nella strada che conduce alla frazione, tutta una nuova zona artigianale, di grigi capannoni prefabbricati semi-bui. Ad un certo punto si vede benissimo, sulla destra, il grande mangimificio tutto blu e bianco, alto come il duomo di Milano e ben illuminato. Appena dopo si attraversa un ramo di un binario laterale che conduce nella zona industriale. Attraversato il binario, il pullman improvvisamente si ferma. Dopo 10 secondi di totale silenzio. Inizia un vocio tra la decina di persone a bordo che fino ad allora non si erano parlati. Intorno tutto è buio. Sono le 21.00 e quella era l’ultima corsa che il pullman faceva in quella zona. Poi sarebbe rientrato al deposito di Fossano.

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